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Martha Is Dead Dev Blog: Ispirazioni


Salve di nuovo a tutti e oh wow è già febbraio!!! Un'altra settimana, un'altra occasione per parlarvi di Martha Is Dead, questa volta Luca Dalcò vi porta in un viaggio attraverso alcuni dei film che lo hanno influenzato negli ultimi tempi!

Questa settimana vorrei parlare delle "fonti di ispirazione".
Trovo sempre difficile rispondere a questa domanda comune, perché credo che prima di parlare di fonti di ispirazione si debba sempre chiarire cosa si intende.

Istintivamente definirei fonte di ispirazione un'esperienza che muove in noi sensazioni ed emozioni, che poi digeriamo e, proprio come accade durante la digestione, trasformiamo in nutrimento per noi stessi, in esperienza, diventando così parte del nostro patrimonio esperienziale.
In questo senso tutto è fonte di ispirazione, in ultima analisi la nostra vita è la nostra fonte di ispirazione. A mio avviso, è proprio così! Il nostro patrimonio di esperienze definisce la nostra sensibilità e, quindi, il modo in cui ci esprimiamo. A meno che non si decida di prendere spunto da qualcosa che non ci appartiene e imitarlo, nel qual caso il significato di ispirazione cambia radicalmente. Questa seconda concezione non mi appartiene.

Non credo che la prima definizione sia migliore o più nobile, semplicemente non mi ritengo capace di seguire questa seconda strada, che ha dato vita a molte opere di grande bellezza e perfezione. Sento, o meglio "sentiamo", perché sono convinto che sia una sensazione condivisa da tutto il team, che siamo più a nostro agio nel fare i conti con noi stessi, senza dover rispondere a regole, simboli e fatti consolidati che spesso nemmeno conosciamo.
Da un certo punto di vista, credo che in questo modo sia più facile dare tratti originali al proprio lavoro, ma è sicuramente più difficile riuscire a comunicare con la stessa efficacia e pulizia. Quindi, pro e contro.

Tornando al tema delle fonti di ispirazione, vorrei limitarmi ai prodotti audiovisivi e narrativi e in particolare al cinema, che è la mia fonte principale. Sono particolarmente appassionato di film horror. Quel tipo di film che usano l'orrore per raccontare una storia e non solo per spaventare con i jump scares.

Non mi piacciono affatto gli abusati standard horror hollywoodiani. Quando leggo "4 amici decidono di andare a passare il weekend..." Mi chiedo onestamente come possa esistere ancora qualcuno che non reagisca pensando "Ancora? Non è possibile!" Molti dei miei film preferiti (e qui la soggettività è assoluta) sono difficili da trovare perché non girano nel circuito mainstream e in genere hanno poca visibilità.

Questo è il motivo di questo blog.

Spero di far conoscere alcuni titoli ad alcuni di voi appassionati del genere. Alcuni titoli che potrebbero esservi sfuggiti, sommersi dalle roboanti campagne di marketing di prodotti infinitamente inferiori, almeno dal mio punto di vista.

Ce ne sarebbero tantissimi, ma cercherò, per quanto possibile, di scegliere quelli meno conosciuti, quelli a cui la critica spesso non si è sforzata di dare visibilità perché non fanno presa e soprattutto quelli che non sono più vecchi di me! Non mi piace quando si elogiano i productions di 50 anni fa e non si conoscono le tante opere contemporanee di valore che stanno silenziosamente ridefinendo ed elevando il genere horror come mai prima.

Cominciamo con questo elenco irragionevole:

Ich seh, Ich seh, 2014, Austria, Severina Fiala, Veronika Franz

I protagonisti sono due gemelli... ma non è per questo che l'ho amato e l'ho rivisto 3 volte. È per l'atmosfera che riesce a essere profondamente inquietante dall'inizio alla fine del film.

Saint Maud 2019, Regno Unito, Vetro rosa

Grande horror psicologico. Malattia terminale, religione, malattia mentale. Temi difficili, trattati magistralmente da un giovane regista che va assolutamente seguito.

Còrki dancingu (alias Il richiamo), 2015, Polland, Agnieszka Smoczynska

Film visionario sulle sirene. È un prodotto particolare e altalenante, a volte discutibile, a volte sublime.

Gli occhi di mia madre, 2016, USA, Nicolas Pesce

Un film in bianco e nero che, a mio parere, avrebbe potuto benissimo non essere in bianco e nero.

Trovo molto da criticare, ma, alla fine, è in grado di immergere, coinvolgere e sviluppare empatia con il personaggio principale. Non poco!

Novembre, 2017, Estonia, Rainer Sarnet

Un'opera d'arte. L'horror vi appartiene solo per brevi tratti, ma l'atmosfera di questo film è incredibile. Questo è un film in bianco e nero che non poteva che essere in bianco e nero!

Hagazussa 2017 Austria Lukas Feigelfeld

Un altro film in cui c'è l'atmosfera equivalente a quella di 10 film mainstream productions, ognuno con un budget 10 volte superiore. Può ricordare il ben più celebre "The Witch" di Robert Eggers (altro film meraviglioso), ma l'ho trovato più profondo nell'analisi psicologica del personaggio principale, così inquietante!

Io sono la cosa bella che vive in casa, 2016, Canada, Oz Perkins

Un piccolo gioiello originale di Netflix, il regista aveva già dimostrato le sue capacità con "La figlia del cappotto nero", ma questo! wow! L'unico problema potenziale è il ritmo volutamente lento. Meglio saperlo ora!

Al di là del fiume, 2013, Italia, Lorenzo Bianchini

Un titolo italiano, uno solo in questa lista... sì! Anche se dovessi allungare la lista ne comparirebbero pochissimi. Purtroppo il cinema italiano non mi piace molto. Mi piacerebbe, lo guardo, ci provo, ma non ci riesco! È una sofferenza per me, una vera sofferenza. Fa eccezione questo film di Lorenzo Bianchini che, con un budget ridicolo, ha prodotto un film di grande atmosfera, un film che fa veramente paura senza farti saltare dalla sedia. Una rarità. Davvero un grande film!

Ecco qui, una bella lista, vero?!
Avete visto qualcuno di questi film? Avete qualche consiglio da dare?
Potrete vedere esattamente come questi hanno contribuito a formare Martha Is Dead tra... 23 giorni! Si fa presto! Assicuratevi di inserire nella wishlist il gioco e di condividerlo con i vostri amici, è quasi ora di Tuscany....

 

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